YOGA FOR NERDS – il male
Il male è una delle tematiche più spinose, complesse e “scandalose” della filosofia occidentale: trovare una motivazione all’esistenza del male partendo da una base culturale così radicata come quella cristiana, che attribuisce a dio la perfezione e l’onnipotenza, non è per nulla facile. Come è possibile che esista il male se dio è assolutamente e perfettamente buono e può tutto? Nella filosofia indiana la base di partenza è ben differente. Basta pensare alla Trimurti in cui il principio distruttivo è uno degli aspetti del divino stesso. In un mito che mi ha particolarmente colpito, Krsna allontana il terribile serpente Kaliya dalle acque del fiume Yamuna, dove terrorizzava un villaggio che sorgeva sulle sue sponde. Il serpente dice a Krisna “Ho solo agito secondo la mia natura, tu (dio) mi hai dotato di forza e veleno, tu hai stabilito le leggi dell’universo per ogni creatura e se non agissi così, sfiderei l’ordine dell’universo”. È nel divino stesso che rintracciamo l’origine di quel che noi interpretiamo come “male”, secondo un piano universale che possiamo non comprendere completamente ma che è sempre equilibrato dalla sostanza divina onnicomprensiva che riconcilia al suo interno ciò che appare opposto, ma che invece è sempre incluso e riconciliato. Krisna infatti non uccide il serpente come fa San Michele, non incarna un principio puro e morale che è superiore e schiaccia quello velenoso e “cattivo”, ma semplicemente allontana il serpente dal fiume Yamuna in modo che le persone siano al sicuro, ma anche che la natura stessa del serpente e di conseguenza l’ordine divino siano rispettati.