Simhasana è la posizione del leone, che si assume anche con il viso, rivolgendo lo sguardo verso il terzo occhio e tirando fuori la lingua come se si emettesse un potente ruggito.
Yama è nella tradizione induista il Deva della morte, “colui che irrimediabilmente trattiene con sé” e che si occupa del trapasso delle anime.
“È destino!” Molto spesso questa affermazione è sinonimo di fatalismo, di un percorso segnato che doveva verificarsi a prescindere, un insieme di circostanze esterne che determinano le nostre possibilità: “eh, avrei voluto, ma non era destino!”
Tulasana è la posizione della bilancia e proprio come i suoi piatti, in appoggio sulle mani ci troviamo ad oscillare alla ricerca di quel punto in cui non occorre più sforzo
Il numero tre è anche nella tradizione indiana un numero carico di significato e la sua espressione nelle Asana è Trikonasana
Bhairava, da cui la posizione Bhairavasana, significa “colui che rimuove la paura” ed è una manifestazione feroce e spaventosa di Shiva
Molto spesso lo Yoga viene interpretato come una disciplina “spirituale”, come se la spiritualità gli conferisse un valore aggiuntivo
Uno degli aspetti che trovo maggiormente stupefacenti della filosofia orientale è il suo profondo tessuto esperienziale di applicazione alla vita.
Se sia lo Yoga che la filosofia sono stati in passato discipline prettamente maschili, sicuramente Lalla Ded è una meravigliosa eccezione e una fonte di ispirazione più attuale che mai. Yogini, filosofa, poetessa, Lallashwari per gli indù e Lalla Arifa per i musulmani, visse nel Kashmir del XIV secolo
Il male è una delle tematiche più spinose, complesse e “scandalose” della filosofia occidentale: trovare una motivazione all’esistenza del mal
Uno dei primi insegnamenti che mi è stato trasmesso sullo Yoga è che più che parlarne, bisognerebbe praticarlo. E più che praticarlo, bisognerebbe viverlo.
Simhasana è la posizione del leone, che si assume anche con il viso, rivolgendo lo sguardo verso il terzo occhio e tirando fuori la lingua come se si emettesse un potente ruggito.
Yama è nella tradizione induista il Deva della morte, “colui che irrimediabilmente trattiene con sé” e che si occupa del trapasso delle anime.
“È destino!” Molto spesso questa affermazione è sinonimo di fatalismo, di un percorso segnato che doveva verificarsi a prescindere, un insieme di circostanze esterne che determinano le nostre possibilità: “eh, avrei voluto, ma non era destino!”
Tulasana è la posizione della bilancia e proprio come i suoi piatti, in appoggio sulle mani ci troviamo ad oscillare alla ricerca di quel punto in cui non occorre più sforzo
Il numero tre è anche nella tradizione indiana un numero carico di significato e la sua espressione nelle Asana è Trikonasana
Bhairava, da cui la posizione Bhairavasana, significa “colui che rimuove la paura” ed è una manifestazione feroce e spaventosa di Shiva
Ashtavakra
Trivikrama:Sopraffatto dall’egocentrismo e dall’arroganza che diventa delirio di onnipotenza, un asura rivendicò la sua sovranità sui tre mondi: la terra, l’atmosfera e il cielo.
Eka Pada Koundinyasana è una posizione che rappresenta una sfida per molti praticanti, sia dal punto di vista fisico che mentale, richiedendo forza ed equilibrio, costanza e determinazione.
Sanjana, la bellissima figlia dell’ “architetto del mondo” Vishvakarma, sposò Surya, il Sole. Il suo calore e la sua luce erano però così intensi che lei non gli si poteva avvicinare rendendo il loro matrimonio estremamente difficoltoso.
Spesso Paschimottanasana, la celebre posizione di allungamento da seduti, è conosciuta come la Posizione della Pinza, ma il significato letterale del termine è diverso. Pascima significa “ovest” e Uttana “intensa estensione”, dando al termine il significato di “Allungamento dell’ovest”
Shiva era lontano da casa da un po’, un paio di millenni più o meno, e Parvati, sua sposa, cominciava a sentirsi sola e così creò Ganesh, suo figlio. L’incontro con Shiva quando tornò a casa non fu dei migliori: Ganesha sorvegliava l’ingresso mentre Parvati f
La creazione di ciò che per noi è reale avviene nella tradizione induista quando Visnu si sveglia dal lungo sonno in cui il mondo cessa di esistere. Il giaciglio di questo sonno così importante è Ananta Sesa, il serpente dalle mille teste che galleggia sull’oceano di latte e a cui è dedicata Anantasana
Nella mitologia indiana esiste una melodia universale e divina, il Canto dell’Oca Immortale, il cui significato è emozionante e profondo. L’Oca è un animale che rappresenta la doppia natura divina e terrena propria di ogni essere vivente.
Navasana, la posizione della barca, è un Asana di forza che accende il fuoco del terzo chakra, della volontà e della determinazione.
Quella necessaria per solcare il mare dell’esistere mantenendo la rotta senza farsi sopraffare dalle onde della vita.