La prima volta in cui lo Yoga è entrato nella mia vita è stato quando facevo l’Università.

Era il 2004 o giù di lì e studiavo filosofia all’Università degli Studi di Genova.

Da sempre la mia passione è stata dedicata ai filosofi, ai poeti, agli scrittori e agli artisti, ma anche ai registi e ai musicisti, con una passione particolare per tutto ciò che è fuori dal coro e lontano dalle luci della ribalta. In quegli anni incontrai la filosofia orientale, e proprio lo Yoga, incontrai per la prima volta Patanjali, la Bhagavad Gita e molti altri compagni di viaggio.

Anche se non credevo sarebbe stato un percorso così lungo e così profondo, in cui non c’è fine ma solo un istante che insegue l’altro.

Negli stessi anni iniziai anche a dedicarmi alla musica sperimentale e di ricerca, suonando sintetizzatori e altri strumenti elettronici. Sia con la filosofia che con lo Yoga che con la musica, le relazioni stanno durando tuttora.

Nel 2014 è nato il mio progetto musicale ambient dalle sonorità ritual She Spread Sorrow, con cui ho all’attivo 5 dischi, editi per la storica etichetta inglese Cold Spring Records e che mi ha portato a suonare in tutta Europa, in club e festival di genere.

E con lo Yoga ho proseguito lungo la strada dell’insegnamento, anche se difficilmente mi sento insegnante, ma sempre allieva ed eventualmente compagna di viaggio e di pratica.